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Renate - Chiusura d’anno convincente per il Renate, che archivia il 2025 con un successo netto e autorevole. I nerazzurri passano 0-3 sul campo della Pro Patria, confermando solidità, maturità e capacità di colpire nei momenti chiave della gara. Un risultato che consolida il percorso nel girone e certifica la crescita del gruppo, capace di imporsi anche in un contesto non semplice. Al termine della sfida, l’allenatore Luciano Foschi ha analizzato la prestazione soffermandosi su episodi, atteggiamento e lavoro svolto dalla squadra:“È un risultato che forse va anche oltre i nostri meriti, ma resta una vittoria giusta. Il nostro portiere ha fatto quello che sa fare meglio e questo è stato importante. La partita è stata un po’ sporca e confusionaria, tra episodi e falli che hanno concesso alla Pro Patria qualche opportunità. Eravamo molto rimaneggiati e abbiamo dovuto lavorare tanto sui nostri errori, ma sono davvero soddisfatto.”

Foschi ha poi fatto il punto sul bottino raccolto nel girone, pari a 25 punti: “È un buon risultato, ma dobbiamo guardare poco la classifica. Se tiriamo le somme, probabilmente i punti che abbiamo sono anche meno di quelli che avremmo meritato. Non dobbiamo cullarci su questo: ogni partita è complicata, è un campionato estremamente equilibrato. La nostra prerogativa deve restare quella di lottare su ogni pallone.”

Entrando nel merito della preparazione della gara, il tecnico ha spiegato le scelte fatte alla vigilia: “Sapevo che sarebbe stata una partita difficile. Ho chiesto ai ragazzi di non pensare alle feste di Natale e di non mettere il match in secondo piano, perché sotto questo aspetto era una gara delicata. Siamo partiti forte e poi abbiamo concesso poco. Il secondo gol ha inciso molto: più che facilitare noi, ha aumentato le difficoltà per loro nel rimontare lo 0-2. Siamo stati bravi a difenderci, meno efficaci quando recuperavamo palla. Potevamo chiuderla prima palleggiando di più, ma ho dovuto adattare qualche giocatore, anche un esterno a centrocampo. Mi piace però lo spirito di sacrificio del gruppo e l’atteggiamento mostrato.” L.Salvini

 

 

 

 

 

 

 

 

Trapani - Dopo il pesante ko nel derby di Siracusa (che giunge dopo un tris di pareggi consecutivi), in casa Trapani è intervenuto il direttore dell'area tecnica Luigi Volume: "Mi assumo tutte le responsabilità di questa gara indegna. Sicuramente in settimana non sono stato bravo a far capire l’importanza della gara e, a più di qualcuno, a non far loro pensare alla valigia delle vacanze piuttosto che ad una delicata partita da preparare. Non mi va di commentare neanche la prestazione perché oggi abbiamo incontrato il Siracusa (complimenti a loro) ma avremmo perso con qualunque squadra di Eccellenza in quanto noi non siamo mai scesi in campo. V.Debbia

 

 

 

 

Il 2025 della Juventus Next Gen si chiude con il quinto risultato utile consecutivo, anche se i bianconeri non vanno oltre il pari in casa del Bra. Mister Massimo Brambilla ha così commentato l'1-1 in quello che a tutti gli effetti era un derby: "Penso che il risultato sia corretto. Nel primo tempo ha fatto meglio il Bra e nel secondo invece noi. Nella prima frazione eravamo troppo leggeri, sbagliavamo le scelte, fisicamente non sembravamo in palla e così il Bra ci ha messo in difficoltà.

Nella ripresa siamo entrati col piglio giusto, abbiamo avuto una bella reazione trovando subito il pari. Il Bra in casa ha messo in difficoltà tutti, noi abbiamo sofferto nel primo tempo. Potevamo fare qualcosa in più, abbiamo avuto qualche chance per vincere ma alla fine il pareggio penso sia il risultato giusto". V.Debbia

 

 

 

 

 

Il 2025 della Ternana termina con una gara senza particolari emozioni, che vale comunque il quarto risultato utile di fila per i rossoverdi (Coppa compresa). Ma la chiave del match, pareggiato a reti bianche sul campo della Pianese, è stata l’espulsione di Vallocchia. Settanta minuti in dieci: "È evidente che un’espulsione dopo venti minuti crea difficoltà - conferma mister Fabio Liverani in sala stampa. - Eravamo partiti molto bene, con due attaccanti e un trequartista per giocare sull’uomo contro uomo. Nei primi venti minuti avevamo avuto un’occasione importante con Ferrante e la squadra stava girando alla grande. Rimanere in dieci in questo momento del campionato, perdendo un centrocampista importante come Vallocchia per quantità e qualità, complica tutto. Mi è dispiaciuto dover togliere Orellana, ma non potevo fare altrimenti: ho inserito un altro centrocampista vicino a McJannet. Detto questo, la squadra mi è piaciuta per atteggiamento, voglia e concentrazione. Non era una partita semplice: qui la Pianese nelle ultime gare in casa ha una media di due gol a partita. Oggi non abbiamo concesso niente, e questo significa che la squadra sta bene e ha fatto esattamente la partita che doveva fare. Potevamo essere un po’ più puliti in uscita, ma complessivamente ha fatto bene. Ho tenuto i due attaccanti perché ho fatto i complimenti a tutti e quattro: se giocano con questa voglia di sacrificarsi, di aiutare la squadra e di giocare per il collettivo, i due attaccanti restano sempre in campo. Dipende da loro: oltre alle qualità, serve lo spirito, e oggi lo hanno dimostrato".

La squadra ha gestito l’inferiorità numerica abbastanza bene, con il freno a mano tirato, però davanti si è visto pochissimo: "Sì, in fase offensiva è mancato qualcosa, ma non abbiamo preso nemmeno una seconda palla. L’arbitraggio non concedeva di gestire molto la palla: ha scelto un metro senza fischiare quasi mai, e in inferiorità numerica diventa difficile prendere falli per risalire il campo. La giocata finale di Pettinari, con un po’ più di furbizia, poteva finire meglio. Ma parlare di settanta minuti in dieci a questo punto della stagione e rimproverare la fase offensiva… sì, ci sta, però in partite del genere devi scegliere: o vai all’in offensiva rischiando di scoprire la squadra, o ti organizzi in difesa e non concedi niente. Io ho scelto la seconda opzione. Non concedere nulla a una squadra che in casa fa due gol di media significa che abbiamo fatto una grandissima prestazione. Siamo andati a recuperare l’uomo con il difensore centrale avversario, quello che dava meno superiorità numerica, e abbiamo allargato i due attaccanti sui braccetti per evitare le loro giocate interne. Dentro non abbiamo preso nulla. La tattica, più difensiva che offensiva in questo caso, ha funzionato: lasciando il loro centrale con la palla ai piedi abbiamo evitato scivolate e corse lunghe agli attaccanti. Così Dubickas e Ferrante, e poi gli altri due entrati, hanno gestito meglio la palla. Proprio per questo ho tenuto i due attaccanti: per non far scendere i braccetti e creare spazio eventualmente per un inserimento o una ripartenza. Durmush era l’alternativa che pensavamo, proprio per la sua gamba e capacità di attaccare la profondità. Nel momento del cambio, però, i due che ho inserito mi davano maggiore percezione di gestione fisica della palla. Se avessi avuto la certezza di quella gamba per la profondità, Durmush sarebbe entrato di sicuro".

Inevitabile chiedere una valutazione su questo girone d’andata: "Cosa mi aspetto per il 2026? Sono molto oggettivo: siamo partiti senza società, siamo arrivati al 2 settembre senza ancora una proprietà. Questo significa aver chiuso il mercato senza società. Abbiamo fatto il possibile e iniziato a lavorare con questo gruppo due mesi dopo gli altri. Tolte le due partite giocate senza giocatori – Livorno e Ascoli – sul campo abbiamo disputato 17 gare, preso 31 punti e raggiunto una semifinale di Coppa Italia. Credo che questo gruppo vada davvero ringraziato per il girone d’andata. Detto questo, ora ci conosciamo tutti meglio: nel ritorno dobbiamo fare di più, vincere quante più partite possibili e poi vedere cosa diranno classifica e Coppa Italia".

Un pensiero per la tifoseria e la città: "La tifoseria l’avete vista oggi: è straordinaria. Una delle ragioni che mi hanno fatto rimanere qui il 14 luglio – a me e a qualche giocatore importante con tante richieste – è stato proprio l’amore della gente per questa squadra e questa maglia. In un momento di difficoltà, quando c’è così tanto affetto, è difficile girarsi dall’altra parte. A luglio sarebbe stato più facile fermarsi e aspettare altro, ma quando metti anche il cuore e la faccia, poi sei più felice. Oggi sono sereno e felice. Auguro alla Ternana e a tutti i tifosi un 2026 di serenità, di lavoro in un contesto oggettivamente tranquillo come sembra essere ora. Abbiamo un nuovo amministratore, Fabio Forti, e una nuova proprietà che passerà da Terni e vuole fare qualcosa di importante, con il dovuto equilibrio. Si può fare calcio in tanti modi: l’importante è avere serenità, persone sincere con cui rapportarsi e un obiettivo condiviso in cui credere tutti". V.Debbia

 

 

 

 

 

Il Pineto saluta il 2025 con una vittoria e un quarto posto che certificano il valore del percorso compiuto nella prima parte di stagione. Al termine del successo contro il Gubbio, a prendere la parola è Vigliotti, tra i più attivi nel reparto offensivo, soddisfatto per il risultato e per la risposta collettiva della squadra:Era difficile immaginare un Natale migliore. Siamo contentissimi, avevamo questo obiettivo e il mister ci aveva chiesto di spingere fino alla fine. Ce l’abbiamo fatta e abbiamo portato a casa il risultato”.

Una prestazione di grande sacrificio anche sul piano fisico:“È stata una partita molto maschia, ho perso il conto delle botte prese. Ma abbiamo lottato tanto lì davanti”. Determinante l’intesa offensiva, in particolare nell’azione del gol: “È stata una bellissima azione con Pelle D’Andrea. Mi trovo benissimo con lui. Abbiamo un bell’attacco anche con gli altri ragazzi che oggi erano fuori, come Giovanni e Marcone. Per fortuna quella palla è passata e Pelle si è fatto trovare pronto”. Sull’assetto a due punte, adottato in assenza di Giovanni Bruzzaniti“Io e Andrea avevamo già giocato insieme altre volte, ci siamo sempre trovati bene anche in allenamento. Oggi abbiamo fatto bene e Pelle ci ha dato una mano. Vediamo cosa succede da qui in avanti”.

Dal punto di vista tattico, pochi cambiamenti nei movimenti: “Non cambia molto. Con Giovanni era diverso perché dava più una mano, ma l’obiettivo resta lo stesso: fare gol, vincere e portare punti a casa”.

Infine, uno sguardo alla classifica e alla sosta: “Siamo contentissimi di questo traguardo. Ora ci riposiamo e quando riprenderemo, a Pesaro, dovremo continuare così come abbiamo finito, cercando di portare più vittorie e risultati positivi”.

L.Salvini

 

 

 

 

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