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In uscita dal Padova, Francesco Belli potrebbe
tornare a giocare in Serie C già a gennaio. Secondo quanto raccolto dalla
nostra redazione il difensore biancoscudato classe '94 è finito nel mirino di
due club del girone C, in lotta per le prime posizioni della classifica:
Cosenza e Catania. R.B. L’AZ Picerno è pronta a muoversi con decisione sul mercato di gennaio. Come
già anticipato nei giorni scorsi in conferenza stampa dal DG Greco,
il club rossoblù ha avviato una fase di lavoro intensa e strutturata in vista
della finestra invernale di trasferimenti. Il DG Vincenzo
Greco ha già individuato diversi profili ritenuti funzionali al
progetto tecnico. In particolare, il direttore ha incassato il placet di
calciatori di comprovata esperienza e importanti per la categoria, con
l’obiettivo di intervenire in maniera mirata su più reparti. Nel dettaglio,
il Picerno sta valutando l’inserimento di due difensori centrali, un terzino sx, un centrocampista, due attaccanti esterni e una prima
punta, Tutti elementi considerati in grado di alzare notevolmente il livello
competitivo della rosa. La linea della società
resta chiara e coerente. Il mercato servirà a rafforzare l’organico, senza
stravolgimenti, con la volontà, tuttavia, di compiere scelte nette. Chi
finora non ha espresso il rendimento atteso - sotto il profilo umano,
professionale e prestativo - non verrà automaticamente escluso dal progetto,
ma allo stesso tempo il club non intende forzare delle uscite. L’AZ Picerno, infatti, ha
sia la facoltà sia la volontà e la forza economica di trattenere i calciatori
sotto contratto, anche qualora il loro impiego dovesse risultare limitato.
Una posizione che rende il lavoro sul mercato complesso, ma che testimonia la
solidità e la determinazione della società nel difendere le proprie scelte.
Il messaggio è chiaro: gennaio sarà un mese di operazioni importanti,
costruite con attenzione e ambizione, nel rispetto della visione strategica
del club.L.S. Potenza - Donato Macchia, presidente del Potenza,
è intervenuto nel corso della trasmissione 'Lunedì Rossoblù', all'indomani
del pareggio ottenuto dai suoi contro il Catania: "Non ho potuto
vederla perché sono fuori per lavoro, ma ho sentito i miei: mi hanno detto
che i ragazzi sono stati eroici. Hanno giocato in 10 per quasi 90 minuti
contro la capolista, una cosa difficilissima. Aggiungiamo che avevamo otto o
dieci assenti tra infortuni e altri problemi: non potevano difendere i nostri
colori". Un risultato del genere,
ottenuto in queste condizioni, ti fa tornare un po’ l’entusiasmo? "(ride, ndr) Guarda, io non l’ho mai perso. Bisogna
essere più realisti del re: dobbiamo restare uniti sempre. Dare addosso
quando le cose non vanno è la cosa più semplice. Poi, magicamente, tutto si
riaccende: “Il Potenza gioca bene, finalmente cuore e impegno”. Sul mister se
come società avessimo pensato che De Giorgio non andasse più bene, l’avremmo
cambiato. Una società deve perseguire i propri obiettivi senza ascoltare
costantemente l’esterno – con tutto il rispetto per i tifosi, a cui tengo
tantissimo. Al netto, però, di quei tastieristi che mediamente non vengono
allo stadio e poi fanno allenatori, presidenti, massaggiatori… Lasciamoli nel
loro mondo e non guardiamo a quello che accade fuori. Altrimenti saremmo
costretti a rifare la squadra dieci volte". La qualificazione alla
semifinale di Coppa Italia è un traguardo storico, ma rappresenta anche una
grande possibilità tecnica: proseguendo, o addirittura vincendo la Coppa, si
entra nei playoff da posizione privilegiata. Potrebbe questa qualificazione
orientare le scelte, anche di mercato, verso l’obiettivo Coppa, con una
campagna acquisti mirata a giocarsi il tutto per tutto in meno partite
rispetto a un campionato intero? "Per me la Coppa
Italia è importante, non da oggi. Ricorderete l’anno scorso: uscimmo per
un rigore sbagliato dal nostro ex capitano, potevamo fare meglio. Quest’anno
abbiamo messo al centro del progetto sia migliorare la posizione dello scorso
anno – non facile – sia andare il più avanti possibile in Coppa. Ora siamo a
sei risultati utili tra Coppa e campionato, se non sbaglio sette. La squadra
ha ripreso a camminare con forza, passione e cuore. La semifinale è già
storica. Il dispiacere è l’apporto del pubblico: non si può costruire un
progetto senza la città. Quelli che vengono con acqua, freddo, neve li ringrazio
sempre, ma dov’è il resto della città? Bisogna parlarne seriamente. Una
società può fare strategie senza crescita cittadina, ma perché impegnarsi
tanto senza un pubblico caloroso? Se la squadra non va, la gente non viene:
ci sta. Ma con una qualificazione storica in Coppa riduciamo i biglietti del
50% e siamo in 800, inclusi accrediti. E aggiungo: la città si distingue
anche per chi chiede accrediti quando il biglietto costa 5 euro. Domenica contro la prima
in classifica, con sei risultati utili e un trend straordinario, in quanti
eravamo? Dov’è la città? Come si vince? Si vince tutti insieme. Sulla Coppa
ci credo: il mister mi ha dedicato la vittoria col Crotone, ho messo anche un
premio partita – non ce n’era bisogno, ma ci credo molto, ci crediamo tutti.
A gennaio mister, direttore sportivo e club manager decideranno cosa fare.
Abbiamo ragazzi straordinari: gli stessi criticati due mesi fa ora fanno cose
eccezionali, anche con ragazzini contro il Catania. Significa che abbiamo una
struttura tecnica di livello qualitativo alto, costruita dal ds Enzo De Vito insieme al mister: a tal proposito mando
ancora un ringraziamento a De Vito. Come dice sempre il tecnico: serve
pazienza. Selleri sta crescendo, ma non solo lui. Bisogna lavorare tutti
insieme: società, pubblico, città. La società cammina, il pubblico – al netto
di chi viene sempre – non risponde. Come si fa un progetto senza la materia
prima, ovvero il pubblico? Non è questione di soldi: il bilancio 2024-2025 ha
costi di gestione di 6 milioni e 200mila euro. Quando mai il Potenza ha speso
così? L’apporto del pubblico è stato 560-570mila euro. A me non cambia
economicamente se sono 700 o 800, ma serve senso di appartenenza, calore,
vicinanza alla squadra e alla società. Una società può dire: “Perché farlo a
Potenza e non altrove, dove gli investimenti trovano più ritorno in termini
di affetto?”. Non si costruisce senza
pubblico. Non torneranno mai economicamente gli investimenti, nessuno lo
chiede, ma serve senso di appartenenza. Perché non accendiamo un dibattito
forte, con stampa e addetti ai lavori? Tutto ricade sulle spalle di chi porta
il peso. Noi lo facciamo con piacere: abbiamo adempiuto in anticipo alle
scadenze Covisoc del 16 dicembre. In quattro anni
zero penalizzazioni per inadempimenti. Il club è rispettatissimo in Lega Pro:
quando è successo in passato? Oggi dico grazie ai tifosi veri, ai ragazzi
splendidi, ai partner commerciali meravigliosi – per calore e appartenenza.
L’anno scorso alla cena di Natale eravamo in 440: partner, staff, Primavera,
prima squadra. Eravamo uniti, ma non bastiamo se non siamo tutti insieme.
Questo sarà il mio leitmotiv futuro: mi farà capire molte cose". V.Debbia Salernitana - Con il gol che ha dato via
alla rimonta della Salernitana, l'attaccante Franco Ferrari è
arrivato a quota 100 gol in Serie C. Impatto devastante per l'attaccante in
terza serie, dove si è iscritto al club dei più grandi anno dopo anno: in
questa stagione, l'argentino è a quota 5 reti e i suoi gol sembrano poter
essere decisivi per le ambizioni dei granata nel girone C. G.Lenoci |
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