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V.Pesaro –Spal 1-1 Vis Pesaro:Vukovic, Peixoto,(68’ Di Renzo) Zoia, Pucciarelli, Ceccacci(80’
Tonucci), Coppola, Cannavo,(80’ Tavernaro) Paganini, Nicastro, Di Paola,
Lari(60’ Neri). All Stellone Nel corso della puntata odierna di A Tutta C, format di TMW
Radio interamente dedicato al mondo della Serie C, è intervenuto
il Direttore Sportivo Stefano Capozucca, che ha commentato per
prima cosa il rinvio delle gare che si sarebbero dovute giocare lunedi a seguito della morte di Papa Francesco:
"Giusto, qualunque situazione che fa pensare, che fa riflettere e fa
ricordare il Papa per me è giusta, quindi è corretto aver rinviato le gare
odierne. Gli sport, gli eventi sono importanti, però a volte fermarsi è
giusto. Lo ricorderemo a lungo anche per le sue importantissime battaglie che
ha portato avanti, che poi erano anche le battaglie della gente, della gente
comune". Il discorso passa poi al
campo, e alla promozione in Serie B dell'Avellino: "È una società
importante, ha una storia anche di Serie A importante, mi ricordo che anni
addietro fece la massima categoria tirando fuori molti giocatori di livello:
certo, l'Audace Cerignola è stato un po' penalizzato dalle esclusioni di
Taranto e Turris. Ma ripeto che la formazione
irpina ha meritato la promozione, e adesso c'è anche un progetto inevitabile
che riguarda la ristrutturazione dello stadio 'Partenio-Lombardi',
palcoscenico di tante grandi sfide, penso all'Avellino nei Tacconi, Vignola, Juary". Altri grandi club come
Catania, Trapani, Crotone dovranno invece passare dai playoff. Potranno
recitare un ruolo da protagoniste? E la Juventus NG, che con
Brambilla ha ritrovato la quadra, può essere una candidata alla Serie B? In ripresa pare esserci
anche il Milan Futuro, almeno dall'arrivo di Oddo... Milan Futuro che milita
nel Girone B, già vinto dall'Entella. D.Lo Cascio Giana - La stagione della Giana Erminio si avvia al
gran finale, e il sogno di un piazzamento storico è più vivo che mai. La
sfida all’Alcione Milano può rappresentare l’epilogo perfetto per il percorso
costruito da mister Andrea Chiappella, capace di
plasmare una squadra solida, organizzata, con un’identità precisa e una
proposta di gioco che ha sorpreso il girone A di Serie C. Dal gennaio 2025, la Giana
ha conosciuto il sapore amaro della sconfitta soltanto in quattro occasioni,
raccogliendo sette punti nelle ultime tre giornate. Una progressione che
tiene accesa la corsa al quarto o quinto posto, traguardi che sarebbero senza
precedenti nella storia del club. Il miglior piazzamento in terza serie,
infatti, resta il settimo posto della passata stagione. Oggi, anche l’attuale
sesto posto rappresenterebbe un record per la realtà di Gorgonzola, una delle
più stabili del panorama di Serie C negli ultimi anni. In questo cammino fatto di equilibrio
tattico, intensità e spirito collettivo, un nome su tutti ha brillato con
continuità: David Stuckler.
L’attaccante danese classe 2000, che ha attirato le attenzioni della Virtus Entella e di diversi
club di Serie B, è il motore dell’attacco biancazzurro. Non sarà un bomber da
copertina, ma è il tipo di attaccante che ogni allenatore vorrebbe in campo:
generoso, completo, coinvolto in ogni fase del gioco. Nel 3-5-2 di Chiappella, Stuckler è l’uomo
ovunque. In 28 presenze stagionali, ha collezionato 1903 minuti, segnando 11
gol e superando le attese dei modelli statistici (8.67 xG).
Le sue conclusioni sono 61, di cui 20 nello specchio: numeri che testimoniano
la pericolosità e la costanza nel cercare la porta, con una precisione del
32.8%. Ma il suo valore va oltre
i gol. Con 2 assist, 40 dribbling riusciti su 64 tentativi (62.5%), e 406
passaggi completati con una precisione del 70.7%, Stuckler
si conferma un attaccante moderno, che partecipa alla manovra, si abbassa per
cucire il gioco e guida le transizioni offensive con intelligenza e fisicità.
Un contributo totale, che trova riscontro anche nei numeri dei duelli: 537
totali, a dimostrazione della sua presenza costante nel cuore della battaglia L.Salvini Avellino - Il weekend pasquale si conclude senza sorprese dentro l’uovo:
l’Avellino ritrova sul campo neutro di Potenza quella
Serie B persa d’ufficio nelle aule di tribunale 7 anni fa, coronando una
entusiasmante rimonta da raccontare alle generazioni future. Chi lo avrebbe
detto il 22 settembre quando la squadra annaspava sul fondo della classifica,
con 2 punti raccolti nelle prime 5 partite? Probabilmente nessuno, ma è
proprio in quei giorni di inizio autunno che il club irpino è riuscito a
invertire direzione di marcia, rimediando tempestivamente all’errore
commesso anche nell’estate precedente quando si decise di proseguire con Rastelli,
salvo poi virare su Pazienza. Riconfermare un tecnico
nel quale non si nutre la massima fiducia non è mai una buona scelta anche se
va detto che, al netto della disastrosa partenza culminata con l’inevitabile
esonero in questo, nello scorso torneo sono state gettate le basi spingendosi
fino alla semifinale dei playoff. Nel calcio, come del resto nella vita, è
importante ponderare bene tutti e pro e i contro quando si tratta di prendere
delle decisioni delicate ma a volte bisogna anche farsi guidare dall’istinto
trovando il giusto compromesso. E questo la società
ha fatto decidendo di affidare le chiavi della fuoriserie
biancoverde a un debuttante assoluto come Raffaele Biancolino, del quale a onor
del vero si diceva già un gran bene nell’ambiente per l'ottimo lavoro nel
settore giovanile, ma senza la benché minima esperienza in C. E perlopiù
chiamato subito a dover maneggiare con cura una situazione potenzialmente
esplosiva. Insomma, c'era il rischio concreto di bruciare anche un totem dal
credito quasi illimitato, dato dalle 4 promozioni conquistate nella carriera
da calciatore con la maglia dei Lupi. Del resto il suo arrivo in panchina è
stato accolto con un po’ di sano scetticismo dalla tifoseria che si
aspettava un profilo dal curriculum diverso, ma l’intuizione si è rivelata
azzeccata. Il resto lo ha fatto una
rosa oggettivamente di livello superiore alla media (e qui i meriti vanno
estesi a chi adesso non fa più parte dei quadri ma ha contribuito a
costruirla) ulteriormente potenziata nel mercato di gennaio con l’acquisto
del miglior attaccante in circolazione. In questi anni di risultati
inversamente proporzionali al blasone della piazza non sono mancate, anche da
parte nostra, le critiche nei confronti di questa proprietà. Mai però è stata messa in
discussione la passione ma soprattutto i tanti soldi investiti nel
progetto: la famiglia D’Agostino rappresenta la classica
mosca bianca nel panorama della terza serie, basta assistere al tragico
epilogo di altre realtà più o meno vicine geograficamente. A proposito, per
trovarne un’altra basta impostare il navigatore: si trova a circa 700
chilometri di distanza. E anche lì è finita in trionfo. Sarà un caso? Non
crediamo. M.Pieracci |
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