23 anni


 

 

NOTIZIE TUTTALAC

 

 

  

                                     V.Pesaro –Spal 1-1

Vis Pesaro:Vukovic, Peixoto,(68’ Di Renzo) Zoia, Pucciarelli, Ceccacci(80’ Tonucci), Coppola, Cannavo,(80’ Tavernaro) Paganini, Nicastro, Di Paola, Lari(60’ Neri). All Stellone

Spal: Galeotti, Bruscagin, Awula, Fiordaliso, El Kafduri(46’ Antenucci), Ntendra(81’ Zamarini), Parigini, Nador, Molina, Calapai, Spini(68’ Raddrezza). All Baldini

Reti: 3’ Paganini, 93’ Nador

Note: Spettatori 1000 circa con 200 ospiti, ammoniti: El kadduri, Di Paola,

Pesaro. L’ultima al Bonelli si conclude con un pareggio contro una Spall che esce dal Bonelli con un punto pesante. Gara sbloccata subito dai padroni di casa, poi gli ospiti creano 3-4 situazioni pericolose ma non sono fortunati. Nella ripresa la gara cala di ritmo seppur la Spal ha in mano il pallino del gioco ma non crea pericoli. Quando sembra tutto portare ad una vittoria, forse non meritata, la Spal trova il pari con Nador. Un risultato quello di oggi che mette i biancorossi in casa matematicamente nei playoff come sesti o settimi in virtù della sconfitta della Pianese e toglie l’ultimo posto ai ragazzi di Baldini. E ‘palese che dalla partita con l’Entella gli uomini di Stellone abbiano avuto un calo fisico dovuto ad organico scarno di riserve di qualità ma non toglie la splendida stagione giocata al di là delle rosee aspettative. Ultimo turno in trasferta contro il Milan Futuro, gara che potrebbe contare solo per il piazzamento e per i Milanisti per mantenere il vantaggio casalingo dei playout.


Cronaca.

3’ vantaggio improvviso Vis Pesaro, Lari ruba palla a Nador, palla per Paganini che a tu per tu con Galeotti lo trafigge.
6’ conclusione dal limite di Di Paola alta di poco
17’ cross Calapai, sponda Nador, l’ex Molina tira alto da buona posizione.
37’ corss Di Paola, Lari anticipa tutti di testa ma non inquadra la porta.
39’ corner Spimi, Nicastro salva sulla linea un colpo di testa di El Kadduri.
42’ doppio salvataggio quasi sulla linea di porta, prima su colpo di testa di Molina di Peixoto, poi sul continuo dall’azione la palla in mischia passa sotto le gambe di Vukovic ma salva Zoia.
76’ Raddrezza di testa non inquadra la porta su punizione di Calapai.
93’ cross di’ Raddrezza teso, irrompe Nador che fulmina Vukovic e pareggia il match.

Andrea Fabbrucci

 

 

 

 

 

 

Nel corso della puntata odierna di A Tutta C, format di TMW Radio interamente dedicato al mondo della Serie C, è intervenuto il Direttore Sportivo Stefano Capozucca, che ha commentato per prima cosa il rinvio delle gare che si sarebbero dovute giocare lunedi a seguito della morte di Papa Francesco: "Giusto, qualunque situazione che fa pensare, che fa riflettere e fa ricordare il Papa per me è giusta, quindi è corretto aver rinviato le gare odierne. Gli sport, gli eventi sono importanti, però a volte fermarsi è giusto. Lo ricorderemo a lungo anche per le sue importantissime battaglie che ha portato avanti, che poi erano anche le battaglie della gente, della gente comune".

Il discorso passa poi al campo, e alla promozione in Serie B dell'Avellino: "È una società importante, ha una storia anche di Serie A importante, mi ricordo che anni addietro fece la massima categoria tirando fuori molti giocatori di livello: certo, l'Audace Cerignola è stato un po' penalizzato dalle esclusioni di Taranto e Turris. Ma ripeto che la formazione irpina ha meritato la promozione, e adesso c'è anche un progetto inevitabile che riguarda la ristrutturazione dello stadio 'Partenio-Lombardi', palcoscenico di tante grandi sfide, penso all'Avellino nei Tacconi, Vignola, Juary".

Altri grandi club come Catania, Trapani, Crotone dovranno invece passare dai playoff. Potranno recitare un ruolo da protagoniste?
"Il Catania ha un pubblico di primo livello e ha una squadra che ultimamente è in grande ripresa, sta facendo dei buoni risultati e quindi può essere una valida concorrente per la promozione ai playoff. Per me è una squadra che è stata attrezzata all'inizio per cercare di vincere il campionato, ha avuto diverse vicissitudini, non da poco anche i problemi di salute di Daniele Faggiano, un direttore che conta e si fa sentire. Poi ci sono anche altre squadre ottime, lo stesso Cerignola è una squadra attrezzata che può essere la sorpresa".

E la Juventus NG, che con Brambilla ha ritrovato la quadra, può essere una candidata alla Serie B?
"Sì, già l'anno scorso, sempre con Brambilla, perse ai quarti con la Carrarese, e anche adesso ha ottime possibilità, come il Crotone è in forte ripresa. Credo che la sorpresa dei playoff possa arrivare proprio dal Girone C, dove quando si accende il pubblico si parla di concreto valore aggiunto".

In ripresa pare esserci anche il Milan Futuro, almeno dall'arrivo di Oddo...
"Sicuramente Oddo ha dato un'impronta un po' diversa anche e soprattutto nei risultati, perché anche vincere contro la Ternana è stato un risultato importante: non è ancora fuori del tutto dalla zona calda di questa situazione, però questo dimostra che a volte quando si prende questo campionato con leggerezza, con superficialità, poi ci si scotta. Non basta avere il nome Milan per ottenere i risultati, poi vanno in campo i ragazzi e i ragazzi incontrano squadre importanti. Tra l'altro devo ricordare che se il Milan andasse ai playout, cosa estremamente possibile, proprio per un mancato utilizzo durante la stagione di determinati giocatori, non potrebbe avere alcuni elementi, come Camarda, proprio perché non hanno fatto il minutaggio necessario. Questo lo trovo un altro scenario che testimonia di come, ripeto, è stato un po' affrontato il tutto senza la dovuta attenzione".

Milan Futuro che milita nel Girone B, già vinto dall'Entella.
"L'Entella ha grandi meriti perché è una società tranquilla, con un grande presidente, dei dirigenti che sono, non lo so, 20 anni che sono lì, una cosa del genere. Ha vinto il campionato della serenità, della tranquillità, perché secondo me la squadra più forte in assoluto era la Ternana che, senza voler essere scortese nei confronti dei liguri, ha grossi demeriti. Per il momento il cambio di allenatore non ha portato risultati, anzi direi che sostanzialmente ha portato quasi solo sconfitte; Liverani è però un allenatore navigato, non gli si possono dare in questo momento delle grandi colpe. Ma vedremo".

D.Lo Cascio

 

 

 

 

 

Giana - La stagione della Giana Erminio si avvia al gran finale, e il sogno di un piazzamento storico è più vivo che mai. La sfida all’Alcione Milano può rappresentare l’epilogo perfetto per il percorso costruito da mister Andrea Chiappella, capace di plasmare una squadra solida, organizzata, con un’identità precisa e una proposta di gioco che ha sorpreso il girone A di Serie C.

Dal gennaio 2025, la Giana ha conosciuto il sapore amaro della sconfitta soltanto in quattro occasioni, raccogliendo sette punti nelle ultime tre giornate. Una progressione che tiene accesa la corsa al quarto o quinto posto, traguardi che sarebbero senza precedenti nella storia del club. Il miglior piazzamento in terza serie, infatti, resta il settimo posto della passata stagione. Oggi, anche l’attuale sesto posto rappresenterebbe un record per la realtà di Gorgonzola, una delle più stabili del panorama di Serie C negli ultimi anni.  In questo cammino fatto di equilibrio tattico, intensità e spirito collettivo, un nome su tutti ha brillato con continuità: David Stuckler. L’attaccante danese classe 2000, che ha attirato le attenzioni della Virtus Entella e di diversi club di Serie B, è il motore dell’attacco biancazzurro. Non sarà un bomber da copertina, ma è il tipo di attaccante che ogni allenatore vorrebbe in campo: generoso, completo, coinvolto in ogni fase del gioco.

Nel 3-5-2 di Chiappella, Stuckler è l’uomo ovunque. In 28 presenze stagionali, ha collezionato 1903 minuti, segnando 11 gol e superando le attese dei modelli statistici (8.67 xG). Le sue conclusioni sono 61, di cui 20 nello specchio: numeri che testimoniano la pericolosità e la costanza nel cercare la porta, con una precisione del 32.8%.

Ma il suo valore va oltre i gol. Con 2 assist, 40 dribbling riusciti su 64 tentativi (62.5%), e 406 passaggi completati con una precisione del 70.7%, Stuckler si conferma un attaccante moderno, che partecipa alla manovra, si abbassa per cucire il gioco e guida le transizioni offensive con intelligenza e fisicità. Un contributo totale, che trova riscontro anche nei numeri dei duelli: 537 totali, a dimostrazione della sua presenza costante nel cuore della battaglia

L.Salvini

 

 

 

 

 

 

Avellino - Il weekend pasquale si conclude senza sorprese dentro l’uovo: l’Avellino ritrova sul campo neutro di Potenza quella Serie B persa d’ufficio nelle aule di tribunale 7 anni fa, coronando una entusiasmante rimonta da raccontare alle generazioni future. Chi lo avrebbe detto il 22 settembre quando la squadra annaspava sul fondo della classifica, con 2 punti raccolti nelle prime 5 partite? Probabilmente nessuno, ma è proprio in quei giorni di inizio autunno che il club irpino è riuscito a invertire direzione di marcia, rimediando tempestivamente all’errore commesso anche nell’estate precedente quando si decise di proseguire con Rastelli, salvo poi virare su Pazienza.

Riconfermare un tecnico nel quale non si nutre la massima fiducia non è mai una buona scelta anche se va detto che, al netto della disastrosa partenza culminata con l’inevitabile esonero in questo, nello scorso torneo sono state gettate le basi spingendosi fino alla semifinale dei playoff. Nel calcio, come del resto nella vita, è importante ponderare bene tutti e pro e i contro quando si tratta di prendere delle decisioni delicate ma a volte bisogna anche farsi guidare dall’istinto trovando il giusto compromesso.

E questo la società ha fatto decidendo di affidare le chiavi della fuoriserie biancoverde a un debuttante assoluto come Raffaele Biancolino, del quale a onor del vero si diceva già un gran bene nell’ambiente per l'ottimo lavoro nel settore giovanile, ma senza la benché minima esperienza in C. E perlopiù chiamato subito a dover maneggiare con cura una situazione potenzialmente esplosiva. Insomma, c'era il rischio concreto di bruciare anche un totem dal credito quasi illimitato, dato dalle 4 promozioni conquistate nella carriera da calciatore con la maglia dei Lupi. Del resto il suo arrivo in panchina è stato accolto con un po’ di sano scetticismo dalla tifoseria che si aspettava un profilo dal curriculum diverso, ma l’intuizione si è rivelata azzeccata.

Il resto lo ha fatto una rosa oggettivamente di livello superiore alla media (e qui i meriti vanno estesi a chi adesso non fa più parte dei quadri ma ha contribuito a costruirla) ulteriormente potenziata nel mercato di gennaio con l’acquisto del miglior attaccante in circolazione. In questi anni di risultati inversamente proporzionali al blasone della piazza non sono mancate, anche da parte nostra, le critiche nei confronti di questa proprietà.

Mai però è stata messa in discussione la passione ma soprattutto i tanti soldi investiti nel progetto: la famiglia D’Agostino rappresenta la classica mosca bianca nel panorama della terza serie, basta assistere al tragico epilogo di altre realtà più o meno vicine geograficamente. A proposito, per trovarne un’altra basta impostare il navigatore: si trova a circa 700 chilometri di distanza. E anche lì è finita in trionfo. Sarà un caso? Non crediamo. M.Pieracci

 

 

 tuttalac -  Via Ugo Foscolo 33 - 27058 Voghera - Pavia -

Copyright © 1999 Quotidiano Sportivo Tutta la C