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Perugia - La retrocessione in Lega Pro potrebbe portare ad un cambio di scenario a Perugia. Come riporta il Corriere dello Sport dopo undici stagioni alla guida del club umbro il patron Massimiliano Santopadre è ormai ai ferri corti con la tifoseria e l'amministrazione comunale tanto da valutare seriamente l'addio. La cifra richiesta per il passaggio di proprietà è di circa 10 milioni di euro: 5 per il valore del marchio e altrettanti per risanare le pendenze presenti bel bilancio societario. M.P.

 

 

 

 

 

 

 

Ai microfoni di TuttoC.com l'ex tecnico della Pergolettese Giovanni Mussa parla anche del suo futuro: "Sto aspettando una proposta seria che mi permetta di lavorare con i giovani. Un occhio anche all'economia della squadra perché puntare sui giovani permette di programmare negli anni. La Lega Pro va fatta con giovani. La scelta del giocatore più esperto deve essere fatta in funzione del fatto che aiuti gli altri a crescere, sia quindi un esempio con l'atteggiamento e i consigli giusti".M.P.

 

 

 

 

 

 

 

Catania -  Dalle colonne del Giornale di Sicilia il direttore sportivo del Catania, Antonello Laneri, illustra i programmi del club etneo tornato in Serie C dop una sola stagione nei dilettanti: “In questa città, in terza serie, non si può che puntare a vincere il campionato. Il secondo posto sarebbe già un obiettivo di ripiego. L’organico sarà costruito attorno allo zoccolo duro che ha dominato in Serie D, integrato da atleti di categoria, con mentalità vincente, senso di appartenenza e tanta capacità di corsa”. M.P.

 

 

 

 

 

 

Il giornalista de La Gazzetta dello SportNicola Binda, ha parlato a Radio Punto Nuovo della Serie C del prossimo anno" "Il girone C sarà ancora una volta il più tosto di tutti, ci sarà il Benevento, che sarà la favorita per la vittoria. il Catania, poi c'è da capire come si chiuderanno i playoff e i playout tra Serie C e Serie B. Oltre ad altre piazze importanti che cercano riscatto come l'Avellino. Le ambizioni nei club campani, non mancano,gli investimenti ci sono, ma ci sono fattori ambientali che possono creare problemi e mi riferisco ad Avellino. Giocare ad Avellino non è come giocare altrove, è una piazza da altre categorie, la proprietà non deve farsi prendere da ansie e programmare il futuro con fiducia. Bisogna prendere un manager importante e se sarà Perinetti, sarà una grande scelta. Non si vince con colpi di testa e con scelte drastiche come rivoluzioni o altro. C'è bisogno di programmazione. Penso che si ripartirà da Rastelli che è un allenatore navigato e non è diventato un brocco tutto di un colpo. I tifosi devono stare vicino al club, così come ad Avellino che come a Benevento. A Benevento vorrei capire senza Vigorito che speranza c'è di fare grande calcio. Così come ad Avellino, dove c'è una proprietà che spende tantissimo, ma al denaro bisogna affiancare idee vincenti, manager capaci e allenatori capaci. Per Perinetti parla la sua storia, un vincente in ogni latitudine. Ma va lasciato lavorare serenamente e la piazza deve avere fiducia nel suo lavoro. Se si mette in discussione uno come Perinetti non è capito nulla di calcio. Se si farà lavorare Perinetti con serenità i risultati arriveranno sicuramente". Lo riporta tuttoavellino.it.M.P.

 

 

 

 

 

 

Benevento - Intervistato da Il Mattino, edizione di Benevento, l'ex centrocampista giallorosso Fabrizio Melara commenta l'approdo sulla panchina dei sanniti di Matteo Andreoletti, col quale ha condiviso l'esperienza alla Pro Patria nel 2010: "Una mossa importante e azzeccata.Quando giocavamo non potevo immaginare che poi avrebbe intrapreso la carriera da allenatore. In tanti me ne hanno parlato benissimo, è una persona educata e a modo e ha idee di gioco importanti. Verrò a vedere qualche allenamento. Il Benevento non ha assolutamente fatto una scommessa. Andreoletti capita al posto giusto nel momento giusto e la piazza può essere per lui un bel trampolino di lancio. Sento spesso dire che in panchina ci vuole esperienza, in tutte le categorie. Ma se serve sempre l’esperienza, i giovani non li lanciamo mai. Se un allenatore è bravo gli va data fiducia, indipendentemente dall’età. Ovviamente andrà tutelato e aiutato". M.P.

 

 

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