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Ravenna - Davide Mandorlini, giovane direttore sportivo del Ravenna, è intervenuto ai microfoni di A Tutta C, in onda su TMW Radio e sul Canale 61, per raccontare la gran stagione della squadra romagnola, attualmente prima nel Girone B da neopromossa: "Il Ravenna è una piazza che ha sempre respirato il calcio vero, soprattutto negli anni ’90, quando la squadra militava in Serie B con una società solida e giocatori importanti come Toldo e Vieri. Oggi viviamo una realtà nuova, con una proprietà forte, giovane e ambiziosa, che guarda al futuro. Siamo molto contenti di quello che stiamo facendo, ma è presto per tirare le somme: siamo solo a novembre".

La forza del gruppo è stata decisiva dopo la sconfitta con l’Arezzo.
"Anche prima della gara con l’Arezzo avevamo fatto un bel percorso. Quella sconfitta per 3-0, letta solo dal risultato, poteva sembrare pesante, ma in realtà è nata da nostri errori. Abbiamo reagito da squadra matura: il gruppo è forte, unito, con ragazzi intelligenti e grandi valori. Molti vengono dalla stagione in Serie D, e questo ha dato continuità e spirito di sacrificio. Merito loro, del mister e dell’ambiente, che si è compattato ancora di più".

La squadra è stata rafforzata in maniera importante in estate.
"Siamo partiti da una base di 6-7 giocatori dello scorso anno, elementi di valore tecnico e umano. A loro abbiamo aggiunto profili mirati, come Donati, Okaka Luciani, Spini, tutti protagonisti di un percorso di crescita. La nostra forza è il gruppo, nessuno escluso".

La proprietà Cipriani ha riportato entusiasmo e pubblico.
"Il gruppo Cipriani è una realtà importante nel mondo dell’hospitality. Ignazio Cipriani, legato alla città, ha deciso di investire nella squadra di Ravenna. Non solo nella prima squadra, ma anche nelle strutture e nel settore giovanile. Il successo più grande di questi due anni è vedere lo stadio pieno ogni domenica, con tante famiglie e ragazzi. Riavvicinare la città al calcio è il risultato di cui andiamo più fieri"

 

 

 

 

La C sta diventando sempre più equilibrata e di livello.
"Il presidente Marani sta facendo un grande lavoro in Lega Pro. L’accordo con Sky ha dato una visibilità straordinaria al campionato, che oggi è più seguito e competitivo. Nel nostro girone ci sono tante neopromosse che stanno facendo bene: penso a Forlì e Guidonia. È un campionato equilibrato, con realtà storiche come Arezzo, Campobasso, Ascoli, Perugia e Ternana. Ora le prime tre hanno preso un piccolo vantaggio, ma il torneo è lungo e i distacchi possono cambiare in fretta. Arezzo e Ascoli sono due realtà forti e costruite per vincere. Ma ci sono anche squadre come Perugia e Torres che possono risalire. In Serie C non c’è nulla di scontato: servono continuità, entusiasmo e anche un pizzico di fortuna".

Qual è il suo parere sulle seconde squadre?
"Le seconde squadre sono utili per la crescita dei giovani, perché permettono loro di giocare senza pressioni. Tuttavia, occupano spazio che potrebbe essere destinato ad altre società storiche. Sono progetti particolari, con poco pubblico e ambienti diversi, ma utili a formare i talenti".

La C deve tornare a essere una palestra per i giovani.
"Il progetto di valorizzare i giovani è fondamentale, ma serve investire anche in strutture, istruzione e formazione dei tecnici. Negli anni ’80 e ’90 i campioni nascevano nei cortili; oggi non è più così, quindi bisogna creare spazi e centri sportivi adeguati. A Ravenna stiamo lavorando su questo, con nuovi impianti per il settore giovanile e un progetto di ristrutturazione dello stadio".

Cosa vi aspettate dalla gara con il Livorno?
"La prossima sfida contro il Livorno sarà impegnativa: è una grande nobile del calcio italiano, con giocatori esperti come Di Carmine e Dionisi. Andremo a giocare in uno stadio caldo, contro una squadra che ha fame di punti. Dovremo essere pronti e concentrati. Il nostro obiettivo resta quello di continuare su questa strada, senza guardare troppo avanti. Pensiamo partita dopo partita: abbiamo i valori per restare in alto fino alla fine e vogliamo uscire da questa categoria nel più breve tempo possibile, ma con basi solide e un progetto duraturo". S.Donzella

 

 

 

 

 

 

 

 

Potenza - Accordo trovato: Giuseppe Di Bari sarà il nuovo direttore sportivo del Potenza. Secondo quanto raccolto da TuttoC.com il dirigente firmerà un contratto annuale con opzione. Attesa l'ufficialità a breve. I.Cardia

 

 

 

 

 

 

Con la tredicesima giornata del Girone A in archivio, TuttoC.com vi mostra la Top 11 del turno appena terminato.

PORTIERE

Lorenzo Facchetti (Albinoleffe): para un rigore, blocca altre due conclusioni pericolose. Capitola solamente all’ultimo dopo aver, ancora una volta, provato a salvare la propria porta.

DIFENSORI

Christian Corradi (Trento): prima rete tra i professionisti per il centrale del 2005. Sblocca l’incontro in mischia dopo soli tre minuti, poi fa buona guardia lì dietro.

Christos Alexiou (Inter U23): nonostante la sconfitta disputa una prestazione egregia, salvando due volte la propria porta e procurandosi anche il rigore dell’illusorio pari.

CENTROCAMPISTI

Alessandro Albertini (Giana Erminio): riesce a bucare la porta in pieno recupero, con un gran pallonetto volante nel mischione generale che beffa tutti. Decisivo nell’evitare la sconfitta.

Ruiz Giraldo (Renate): un piattone sotto l’incrocio, in un’area pienissima. Una magia che vale i tre punti, una perla da vedere e rivedere.

Davide Dell’Erba (Novara): migliore in campo, sigla con un cross al bacio l'assist che vale i tre punti. Prima colpisce anche un palo al termine di una azione deliziosa, iniziata con un suo tacco altrettanto delizioso. 

Kevin Bright (Alcione Milano): l’impresa in casa della corazzata Brescia porta la sua firma. Seconda rete consecutiva, seconda vittoria consecutiva. Bravo a crederci più di tutti su un pallone vagante.

ATTACCANTI

Davide Castelli (Cittadella): unica rete dell’incontro, terza personale nelle ultime quattro giornate. Cinque vittorie consecutive dei veneti, sesto posto in classifica. I numeri fanno capire molto bene il gran momento personale e dei granata.

Nicola Nanni (Arzignano): l’attaccante di San Marino la sblocca dopo 9 secondi. Una rete lampo che si rivelerà l’unica della sfida salvezza con la Pergolettese.

David Stuckler (Vicenza): entra, segna, vince, ciao. La capolista vola a +8 grazie a un suo gol, siglato a un passo dalla fine dopo essere entrato nel finale.

Asane Sow (Pro Vercelli): insieme al gemello Ousenyou manda KO la Triestina.  Si procura con caparbietà il penalty che sblocca l’incontro e chiude lo stesso con un pallonetto spettacoloso che finirà nelle classifiche dei migliori gol stagionali. Nel mezzo la rete del fratello con una staffilata d’autore. Scatenati.

ALLENATORE

Daniele Di Donato (Arzignano): ritrova il club che ha portato tra i professionisti e debutta con una vittoria. Rete dopo meno di dieci secondi che nasce da un grande schema. Strategicamente perfetto, con un pizzico di fortuna la porta a casa. Da segnalare anche Iori, arrivato a cinque successi di fila col suo redivivo Cittadella. S.Donzella

 

 

 

 

 

 

 

 

Due esoneri nello stesso anno – ma in stagioni diverse - e da parte della stessa società. Se non è un record poco ci manca anche se il tecnico Gaetano Auteri probabilmente ne avrebbe fatto a meno. Il Benevento, nonostante la netta vittoria sul Foggia per 3-0 nell’ultimo turno e un terzo posto a -2 dalla capolista Catania in classifica, ha deciso nella giornata di oggi di sollevare nuovamente dall’incarico l’esperto allenatore che già lo scorso anno aveva vissuto una simile decisione.

Lo scorso anno l’esonero arrivò a inizio febbraio quando la squadra che a lungo dominò il girone d’andata ebbe una flessione che la fece scivolare al quarto posto, a -5 dalla vetta, con la società che poi corse ai riparti un mese dopo richiamandolo dopo che la squadra affidata a Michele Pazienza era scivolata a -14 dal primo posto. L’assalto alla promozione non andò a buon fine, ma Auteri conquistò la conferma nonostante una cocente eliminazione ai play off contro la Juventus Next Gen. Quest’anno l’esonero è arrivato molto prima, dopo appena 13 partite, in maniera sorprendente visto il rendimento della squadra. Una decisione maturata, si vocifera negli ambienti vicini al club, a causa di dissidi all’interno dello spogliatoio con diversi calciatori scontenti dei metodi e della gestione del tecnico. Questi sommati a un andamento altalenante e qualche passo falso di troppo soprattutto nelle gare esterne hanno creato una situazione tale da essere ormai insostenibile nonostante un posizionamento in classifica comunque in linea con gli obiettivi.

Resta da capire se la decisione, con la squadra affidata momentaneamente all’esordiente Antonio Floro Flores, si rivelerà quella giusta o, come pochi mesi fa, non riuscirà a dare una sterzata alla stagione del Benevento che in questo caso difficilmente potrà richiamare lo stesso Auteri per cercare di salvare il salvabile.

T.Maschio

 

 

 

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